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Pandora IV: traffici d’arte di provenienza illecita anche nelle Marche

Tra i 372 beni culturali di provenienza illecita sequestrati, anche nelle Marche, a Cupra Marittima e Comunanza

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) ha partecipato per l’Italia all’operazione internazionale “Pandora IV”, coordinata da Interpol ed Europol, finalizzata a contrastare, simultaneamente in più Paesi, la commercializzazione di beni d’arte di provenienza illecita.

Nell’ambito dell’operazione il TPC ha ospitato a Roma, per la settimana del cyberpatrolling, funzionari di polizia e doganali di numerosi Paesi europei, rappresentanti di Europol, Interpol e del World Custom Organization.

I partecipanti, sfruttando le potenzialità di verifica offerte dalla Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti in possesso del TPC, sovente utilizzata in ambito internazionale essendo la più completa, hanno effettuato un esteso controllo del web (siti di case d’asta, pagine di commercio elettronico specialistico e generico, piattaforme social media) finalizzato all’individuazione di beni culturali di sospetta provenienza, da rendere oggetto di approfondimento durante la fase operativa dell’operazione. Questa sola attività è valsa il sequestro di 8.670 beni culturali, provento di reato o contraffatti, corrispondenti al 28% del totale dei beni sequestrati durante “Pandora IV”.

Tra i beni culturali sequestrati nelle Marche

  • Cupra Marittima (AP): 141 reperti archeologici di epoca romana risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II d.C.;
  • Comunanza (AP): 48 reperti archeologici risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il II d.C.;

Nel periodo di azione coordinata, in cui ogni Paese ha dato il massimo impulso alla tutela sviluppando indagini sulle aggressioni criminali al patrimonio culturale ed effettuando mirate attività di controllo e prevenzione, il TPC con il supporto dei Comandi territoriali dei Carabinieri ha sequestrato 372 beni culturali per un valore complessivo di € 502.000,00.

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