Appuntamento giovedì 19 ottobre alle ore 17.45 alla Sala Lettura della Biblioteca “R. Spezioli” di Fermo per la presentazione del libro “Giacobini, Francesi e Insorgenti tra Marche e Abruzzo (1796-1799)”, edito da Andrea Livi, a cura del prof. Carlo Verducci.
«La rivoluzione ha fatto nel politico e nel morale ciò che fece il diluvio nel fisico, cambiando del tutto la faccia della terra». Cardinale Ercole Consalvi
Di giacobinismo, occupazione francese e insorgenze si è tornati a studiare e riflettere, in Italia e nelle Marche, tra fine Novecento e inizi Duemila, a duecento anni di distanza dagli eventi.
Nel testo sono stati trattati questi anni turbinosi, soprattutto il 1798 e il 1799, segnati dalla proclamazione della Repubblica romana, insediata e sostenuta dall’esercito di occupazione francese, percorsi da imposizioni e violenze, devastazioni e rapine, che ancora una volta hanno finito per gravare soprattutto sui ceti popolari urbani, ridotti alla miseria, e delle campagne.
Gli uni e gli altri hanno resistito e reagito come hanno potuto; hanno suscitato rivolte e tumulti finiti nel sangue; soprattutto, in particolare i contadini, hanno rifiutato l’arruolamento forzato, si trattasse degli eserciti di occupazione o delle bande insorgenti, le quali avevano i punti di forza nell’area montuosa di confine tra Ascolano e Teramano. Se costretti, disertavano in gran numero, nonostante minacce e ritorsioni pesanti, anche capitali, a carico loro e delle famiglie; né accettavano di recarsi a scavare trincee intorno ad Ancona nei mesi dell’assedio